Ferruccio Resta, rettore della più antica università di Milano, ha raccontato a Brunswick il perché non sarebbe sorpreso se Netflix o Amazon entrassero nel settore della formazione e cosa servirebbe secondo lui a un'istituzione come il Politecnico di Milano per competere con realtà del calibro di Harvard, Oxford o MIT.
Click here to read this article in English.
Quale professore di meccanica applicata, Ferruccio Resta può spiegare - e lo ha fatto sinteticamente in una recente intervista con Brunswick - il concetto di accelerazione facendo riferimento alle equazioni e alla Seconda Legge della Termodinamica.
In veste di Rettore del Politecnico di Milano, università tecnica riconosciuta in Europa e classificata tra le top performer dal QS World Ranking by Subject (5°posto in design; 10°posto in architettura e 13°posto in ingegneria), e come Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Resta ha una personale visione di un tipo diverso di accelerazione: il rapido ritmo di cambiamento in atto oggi nell'istruzione superiore, e come le università possano aiutare l’Italia a rialzarsi e riprendersi dalle ricadute economiche causate dal COVID-19 e dalla guerra in corso in Europa.
L'Italia è stata tra i primi paesi colpiti dalla pandemia - era metà marzo del 2020 quando i primi video di italiani che cantavano dai loro balconi sono diventati virali – oltre che uno dei maggiormente danneggiati: il PIL del paese ha infatti subito una contrazione pari al 9% nel 2020.
Sotto la leadership di Resta, il Politecnico è stata una delle prime università del Paese ad attivare la didattica a distanza e a digitalizzare i curricula, cosa non da poco per una grande università pubblica con più di 5.000 dipendenti e poco meno di 50.000 studenti. Oltre a ciò, è la prima università italiana a ricevere finanziamenti dal pacchetto di stimolo NextGenerationEU, un fondo che vedrà l'UE investire oltre 800 miliardi di euro (870 miliardi di dollari) in 27 paesi per aiutarli a riprendersi dalla pandemia.